Laboratorio di fotografia e poesia
Le Poesie
da “VIAGGIO IN PORTOGALLO” di José Saramago
Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva,
vedere le messi verdi,
il frutto maturo,
la pietra che ha cambiato posto,
l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati,
per ripeterli,
e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
GLI AUGURI DELL’INNOCENZA di William Blake
Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E un Cielo in un fiore selvatico,
Tenere l’Infinito nel palmo della mano
E l’Eternità in un’ora.
FRA LE MIE DITA TENEVO UN GIOIELLO di Emily Dickinson
Fra le mie dita tenevo un gioiello
Quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
E dissi “Durerà”.
Sgridai al risveglio le dita inconsapevoli
La gemma era sparita.
Ora solo un ricordo di ametista
A me rimane.
RAPPRESENTAZIONE di Rupi Kaur
la rappresentazione
è essenziale
altrimenti la farfalla
circondata da un gruppo di falene
incapace di vedere se stessa continuerebbe a tentare di diventare falena
SPAZIO
di Alda Merini
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.
IL CIELO È DI TUTTI
di Gianni Rodari
Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa o in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la Terra è tutta a pezzetti?
MI PIACE IL VENTO
di Giusi Quarenghi
Mi piace il vento
perché non torna indietro
Mi piace il vento
perché spettina il mondo
Mi piace il vento
perché gioca con tutto
E ride anche da solo
E parla con le foglie
E se gli viene da piangere
non importa se qualcuno lo vede
si siede e piange
e nessuno riesce a consolarlo
se lui non vuole